Con la metà dell’impegno e il doppio dei guadagni avrai più tempo e risorse da dedicare a te stesso, ai tuoi hobby e alla tua famiglia!
Nell’ultimo triennio, quello degli affitti brevi, è un fenomeno sempre più in ascesa, arrivando a conquistare, in brevissimo tempo, fasce di mercato sempre più variegate e vantaggiose per turisti o lavoratori.
A fine 2018 è stato stimato che almeno un milione di alloggi, raddoppiati in due anni, siano affittati per periodi durante l’anno, con una media di 4,5 mesi a livello nazionale, ma di oltre 9 nelle città turistiche.
Gli affitti brevi sono una soluzione utile e redditizia per tutti coloro che possiedono in proprietà una casa, un appartamento o un piccolissimo monolocale in una zona di interesse, ma non solo.
Anche per chi è in attesa di vendere il proprio immobile, considerati i periodi fisiologici da tenere in conto per la vendita, in media 6 mesi, quella degli affitti breve può risultare sicuramente una soluzione strategica per chi desidera continuare ad ottenere profitto dal proprio immobile.
Costituiscono/Rappresentano un’allettante opportunità anche per chi non possiede un’immobile di proprietà ma possiede i requisiti per ottenere un mutuo: con le locazioni inferiori a 30 giorni si riesce infatti a recuperare il costo della rata e a trarne anche un ulteriore considerevole profitto.
L’affitto breve, garantisce, su base mensile, entrate superiori rispetto alla locazione tradizionale. Se un appartamento situato in un centro abitato può far guadagnare, mediamente € 550,00 mensili, un affitto breve dello stesso immobile, garantisce entrate giornaliere che variano da un minimo di € 70,00 a un massimo di € 180,00.
Tenendo conto della stagionalità, della località, dall’attrattività turistica della città e dei servizi offerti da quest’ultima, delle condizioni dell’immobile e dalla capacità di saperlo pubblicizzare, l’affitto breve risulta comunque più redditizio rispetto alla modalità tradizionale, stimando un guadagno superiore di circa il 50% in più.
Mai più rischi di morosità con l’affitto breve.
I pagamenti verranno saldati parzialmente o anticipatamente ancora prima del soggiorno.
Con l’affitto breve il proprietario potrà tornare in possesso dell’immobile senza dover attendere lunghi periodi per riaverlo.
Non è previsto alcuno obbligo di registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate per le locazioni di durata inferiore ai 30 giorni, a meno che tra le parti non vengano stipulati più contratti per diversi periodi ognuno dei quali inferiore ai 30 giorni ma che, sommati, superano i 30 giorni nell’anno solare.
Per gli affitti brevi, ovvero quelli non superiori ai 30 giorni, dal 1 giugno 2017 è possibile applicare su opzione le disposizioni in materia di “cedolare secca sugli affitti”, cioè il regime di tassazione previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 23/2011.
In sostanza, il proprietario dell’immobile (o sublocatore o comodatario) può scegliere di assoggettare il reddito che ricava dall’affitto a un’imposta che sostituisce l’Irpef, le relative addizionali e, se il contratto viene registrato, le imposte di registro e di bollo.
L’imposta sostitutiva si applica nella misura del 21%.
Si ricorda che per i contratti di locazione di durata non superiore ai 30 giorni non vi è l’obbligo di
registrazione.
La risposta e sì, naturalmente. Si tratta di un’attività definitiva tecnicamente non imprenditoriale che consente però di racimolare considerevoli guadagni.
A seconda della regione e del comune in cui si trova l’immobile da affittare cambiano le condizioni ma il team di GuestGaeta ti fornirà una precisa e puntuale consulenza per espletare tutte le procedure burocratiche.
Ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve stipulati a partire dal 1° giugno 2017 si applicano, su scelta del locatore, le disposizioni in materia di “cedolare secca sugli affitti”, cioè il regime di tassazione previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 23/2011.
In sostanza, il proprietario dell’immobile (o sublocatore o comodatario) può scegliere di assoggettare il reddito che ricava dall’affitto a un’imposta che sostituisce l’Irpef, le relative addizionali e, se il contratto viene registrato, le imposte di registro e di bollo.
L’imposta sostitutiva si applica nella misura del 21%.
Si ricorda che per i contratti di locazione di durata non superiore ai 30 giorni non vi è
l’obbligo di registrazione.
La vera novità introdotta dal decreto n. 50/2017 sta, principalmente, nella possibilità
di poter esercitare l’opzione per la cedolare secca, il cui regime di tassazione era già
previsto per i redditi fondiari di locazione (anche di breve durata), per i redditi
derivanti dai contratti di sublocazione, di comodato e delle locazioni comprensive di
servizi accessori, se di durata non superiore a 30 giorni.
Più precisamente, è possibile scegliere la cedolare secca per i contratti di “locazione breve” per i quali:
Con la GuestGaeta avviare l’attività di affitto breve sarà molto più semplice di quanto tu creda. Il nostro team saprà guidarti passo dopo passo per rendere semplice e veloce tutte le procedure eseguite nel pieno rispetto della normativa vigente.
Sarai tu a scegliere se affidarti completamente a noi durante tutta la procedura o se delegarci solamente dei singoli passaggi della stessa.